L’uragano Beryl formatosi il 28 Giugno di quest’anno, ha infranto numerosi record. La sua formazione precoce in termini di tempo e la sua potenza eccezionale rappresentano un chiaro campanello d’allarme sottolineando l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi a causa del cambiamento climatico.
Solitamente la stagione degli uragani si estende da giugno a novembre, ma è nei mesi in cui le temperature oceaniche sono più calde che si verificano gli eventi più significativi. Tuttavia, eventi come Beryl, di categoria 5 già a giugno/luglio, dimostrano come la frequenza e l’intensità di questi fenomeni stiano cambiando in modo significativo.
Nonostante gli ingenti danni provocati (sei miliardi di dollari, decine di migliaia di sfollati e 29 vittime), l’impatto umano è stato mitigato grazie ai sistemi di allarme precoce. Come sottolineato in un articolo da Elizabeth Riley e Celeste Saulo, rispettivamente della Caribbean Disaster Emergency Management Agency (CDEMA) e dell'Organizzazione meteorologica mondiale, questi sistemi stanno dimostrando la loro efficacia nella riduzione del numero di perdite umane.
I piccoli stati insulari, però, pagano un prezzo altissimo in termini di danni infrastrutturali: la loro vulnerabilità viene aggravata dalla difficoltà di spostare infrastrutture economiche in zone sicure e dalla scarsità di risorse per la ricostruzione.
Il ruolo delle nuove tecnologie e la responsabilità globale
Di fronte alla sfida del cambiamento climatico è fondamentale investire sulle nuove tecnologie, come l’AI, per sviluppare strumenti di prevenzione e gestione di eventi estremi. L’intelligenza artificiale può contribuire a migliorare la precisione delle previsioni meteo e a ottimizzare i sistemi di allerta precoce.
Inoltre è urgente che i paesi industrializzati, che sono i principali responsabili delle emissioni di gas serra, aumentino il loro supporto finanziario ai paesi più vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici. Il Loss and Damage Fund, istituito per aiutare i paesi più poveri a far fronte alle perdite economiche e ai danni causati da eventi estremi e dal lento innalzamento del livello del mare, deve essere adeguatamente finanziato e reso operativo, come sottolineano Riley e Saulo.
In conclusione, l'uragano Beryl rappresenta un chiaro segnale dell'impatto devastante del cambiamento climatico. Affrontare questa emergenza richiede un impegno congiunto a livello globale, investendo in tecnologie innovative, rafforzando la cooperazione internazionale e adottando misure ambiziose per ridurre le emissioni di gas serra.
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