Translated, azienda leader nel settore delle traduzioni, ha sviluppato Lara un traduttore automatico basato sull’AI. Non essendo di certo il primo strumento di traduzione, è stato presentato come un servizio capace di tradurre in tempo reale 10 lingue (in futuro 200) con una precisione che supera in molti casi quella umana.
Eppure Marco Trombetti, co-fondatore di Translated, racconta a Repubblica che il loro obiettivo non è quello di rimpiazzare il lavoro umano e i traduttori AI - probabilmente - non sostituiranno quelli umani. L’obiettivo è quello di creare una sinergia tra uomo e macchina.
Inizialmente il programma proponeva traduzioni poi riviste dai traduttori umani, andando a perfezionare gli output di Lara. Nonostante questa metodologia abbia rallentato il lavoro in passato, oggi Translate attraverso Lara riesce a tradurre massicci volumi di contenuti come i 7 milioni di annunci e i 700 milioni di recensioni per Airbnb, con intervento umano limitato allo 0,9% del totale.
Secondo trombetti in futuro le lingue serviranno ad apprendere le culture diverse e i traduttori AI serviranno solo a comunicare. Questa nuova visione potrebbe già farci intuire uno spostamento della figura del traduttore umano meno legata all’esigenza di comunicare all’istante e più legata alla scoperta culturale di popoli e tradizioni.
La prossima versione di Lara sarà potenziata grazie alla collaborazione con il Cineca di Bologna e il suo supercomputer e la traduzione italiano-inglese sarà Open Source.
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