Questo articolo è il terzo (ed ultimo) di una serie di approfondimenti incentrati sulla tecnologia blockchain. Nel primo articolo abbiamo introdotto la tecnologia illustrandone brevemente natura e funzionamento, mentre nel secondo ne abbiamo investigato le applicazioni più promettenti al di fuori delle criptovalute. In questo articolo tratteremo le differenti tipologie di blockchain illustrandone motivazione e funzionamento.
Come visto nel precedente articolo, la tecnologia blockchain ha trovato in questi anni numerose applicazioni in ambiti anche molto diversi tra loro. Per far fronte alle specifiche necessità associate ai differenti casi d’uso sono emerse tre caratteristiche fondamentali che agiscono da discriminante per determinare il tipo di una blockchain:
Le blockchain permissionless o pubbliche sono così definite perché non richiedono autorizzazione per l’accesso alla rete, l’esecuzione di transazioni, e la creazione di un nuovo blocco. Gli esempi principali di questo tipo di blockchain sono senza dubbio Bitcoin ed Ethereum, entrambe catene senza restrizioni di accesso. In questo tipo di blockchain decentralizzata nessun utente ha privilegi sugli altri né facoltà di alterare le informazioni memorizzate sulla catena o di cambiare il protocollo che ne determina il funzionamento. Il problema principale di questo tipo di blockchain è la sua mancanza di scalabilità: al crescere della quantità di nodi la velocità con cui vengono gestite le transazioni rimane invariata.[1]
Le blockchain permissioned sono invece così definite perché soggette ad un’autorità centrale che determina chi possa accedervi. In questo tipo di blockchain l’autorità centrale definisce i ruoli ricoperti dai vari utenti all’interno della rete, compresa la visibilità dei dati su essa registrati. Non essendo garantita l’immutabilità dei dati in questa catena viene meno anche la necessità di sottomettere una proof-of-work per registrare nuove transazioni, ed è quindi necessario affidarsi alla buona fede del nodo scrivente. Le caratteristiche di una blockchain permissioned la rendono molto interessante agli occhi di istituzioni e imprese che possono così limitare accesso e visibilità dove necessario. Questo tipo di blockchain è inoltre più veloce, performante, e scalabile rispetto ad una blockchain pubblica.[2]
Le blockchain private sono molto simili a quelle permissioned ma rispetto a queste hanno criteri di accesso e visibilità ulteriormente restrittivi. Una blockchain privata non è visibile ad utenti esterni, e sacrifica quindi decentralizzazione, sicurezza, e immutabilità in cambio di velocità, spazio, e abbattimento dei costi. Come nelle blockchain permissioned questo tipo di catena è controllato da un’autorità centrale, che ha inoltre il potere di modificare il protocollo che determina il funzionamento della rete e di rifiutare liberamente transazioni che non aderiscono a questo protocollo. I vantaggi offerti dall’ulteriore controllo sulla rete fanno sì che questo tipo di blockchain sia particolarmente appetibile a società private ed istituzioni finanziarie.[3]
Fonti
[1,2,3] Blockchain Hub (2019). Blockchain Hub. Consultato il 24/05/2019 all’indirizzo https://blockchainhub.net/blockchains-and-distributed-ledger-technologies-in-general/.
Commentaires