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Immagine del redattoreDaniele Proietto

Il Giappone vuole costruire il supercomputer più potente sul pianeta.


Gif componenti computer

Il Giappone sta per costruire il supercomputer più potente del pianeta, per rimanere al passo con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Il Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia (MEXT) ha infatti annunciato il progetto per la costruzione, entro il 2030, del primo supercomputer di classe ZETA: Fugaku Next.


Per avere un’idea: i FLOPS (Floating Point Operations Per Second) sono la misura della  velocità con cui i computer possono fare operazioni in un secondo. I supercomputer più potenti di cui disponiamo al momento hanno appena superato il limite degli exa FLOPS (più di un quintilione di calcoli al secondo 10^18, Frontier); il nuovo computer giapponese dovrebbe, secondo le stime del MEXT, raggiungere la classe degli zetta FLOPS (un sestilione di calcoli al secondo 10^21).


Il supercomputer verrà realizzato dal MEXT con l’aiuto della Fujitsu e di RIKEN, aziende che hanno già collaborato alla realizzazione di Fugaku, il supercomputer da 0,44 exa FLOPS quarto al mondo e primo fino al 2022. 


Alcune componenti progettate da Fujitsu per Fugaku, saranno utilizzate anche da Fugaku Next anche per consentire una compatibilità incrociata. 


Sarà interessante capire come verrà gestito il progetto anche dal punto di vista logistico e di approvvigionamento energetico. Nel 2023, durante la fiera ISSCC di San Francisco, la CEO di AMD Lisa Su spiegò che il supercomputer più potente al mondo (Frontier) assorbiva un’energia di 21 megawatt. Se un computer su scala zetta venisse assemblato utilizzando le attuali tecnologie di supercalcolo, consumerebbe circa 21 gigawatt, ovvero l'equivalente dell'energia prodotta da 21 centrali nucleari. Sarà interessante capire quali tecnologie adotterà il MEXT per gestire una potenza del genere. 


Il progetto potrebbe arrivare a costare 761 milioni di dollari di cui il MEXT ha già messo in campo i primi 29 milioni per il primo anno di progettazione. Il tempo scorre e il 2030 è più vicino di quanto si pensi. Questo potrebbe essere un ulteriore tassello importante nel processo di ricerca sull’Intelligenza Artificiale. 



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